"Un Secolo di Armando Buso" il colore che si trasforma in realtà

04-07-2014 16:53 -

Il giornalista Remo Primatel e la figlia Giuliana sono gli artefici della mostra, da oggi al 17 agosto, intitolata "Un secolo di Armando Buso" allestita a villa Dirce a Tezze di Vazzola. Le trenta opere esposte nella rassegna forniscono un quadro attendibile dell´attività di Buso pittore, incisore, disegnatore e ritrattista che si è sempre attenuto al canone facilmente identificabile del realismo figurativo. Specialmente quando affronta i temi della quotidianità. Fin dalla sua prima personale nel 1942 a Venezia, alla Bevilacqua La Masa. Un realismo però che non ricalca il rapporto scontato tra il referente naturale e l´apparato sensoriale tipico degli Impressionisti. Anche se bisogna riconoscere loro di aver eliminato dalla rappresentazione del dato tutto ciò che rimanda alla posa e all´eloquenza. Fornendo una ricezione più personale e coinvolgente degli elementi naturali. Ed è ciò che appare molto bene in un paesaggio di Buso. Dove la presenza fisica del colore, l´ondeggiare a volte incupito delle immagini selezionate, perfettamente integrate fra loro e nello spazio: il letto del fiume che sembra farsi largo fra le due sponde in primo piano e le architetture marcate e riconoscibili sullo sfondo, ricordano la pittura di Van Gogh. In un´altra opera dove dà prova di notevole sensibilità cromatica, fittissima di figure, alcune in precario equilibrio fra i blu intensi e i gialli sfolgoranti, spuntano qua e là frammenti di facce e che rimandano all´universalità ossessiva delle maschere di Ensor. Nei suoi disegni prevale il segno breve deciso sinuoso. Con una non trascurabile vena ironica. Come nelle "Tre donne". Una di spalle. Una in mezzo. Con un´invadente gamba allungata, che guarda ammutolita l´amica a sinistra. Senza riuscire a capire cosa ci sia da ridere.


La Tribuna di Treviso
Fausto Politino

Fonte: La Tribuna di Treviso